sabato 29 ottobre 2016

ARTENSEMBLEART


In un mondo come quello di oggi sempre più segnato dall'indifferenza e dalle divisioni, è indispensabile che ognuno di noi faccia qualcosa. La pittura e la scultura come la musica, il teatro, la scrittura, sono i più efficaci messaggi con cui comunicare instancabilmente il nostro “inno alla vita”. L’opera è la sintesi di un pensiero, di un ideale, di una speranza… comunica l'idea di libertà, l'insistenza dello spirito, la volontà di sopravvivenza dell'espressività di ogni essere umano.


ARTENSEMBLEART                                                                                                                      

I luoghi interiori di Ester Piera Zuercher, Catherine Rovelli e Miriana Ronchetti

 
“La pittura, la scultura, la scrittura poetica come ogni altro linguaggio dell’animo, non osservano nessuna regola, se non quella di seguire il battito delle proprie emozioni”.                Miriana Ronchetti 

Le artiste Ester Piera Zuercher Camponovo, Catherine Rovelli presentano con grande entusiasmo parte delle loro opere, affidando a Miriana Ronchetti il compito di “trovare” parole alle loro creature, dando così forma alla Mostra di novembre presso la Casa Comunale di Bioggio. Dall’unione artistica di queste tre donne nasce Artensembleart. E se è vero che l'arte è sinonimo di vita, allora con questa mostra si intende elevare un inno alla vita creativa e spirituale che esiste in ogni essere umano. Sovente, parole e concetti assumono un senso di vuoto quando vengono usati in maniera riempitiva, arrivando a essere quasi incomprensibili. Ester, Catherine e Miriana desiderano fortemente abbracciare il pubblico che le incontrerà e permettere a ogni individuo di percepire liberamente il significato delle singole opere.  
Le parole sono spesso fonte di malintesi”, scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel suo bellissimo libro Il piccolo Principe, per i molteplici significati che diamo loro; la ragione racchiude il pensiero in un quadro con precisi confini e non può definire ciò che l’immaginazione permette di intuire. E di parole vorremmo usarne poche, e semplici ma che giungano alla comprensione di coloro che hanno voglia di iniziare un viaggio emozionale, nella speranza di sollecitare il pubblico presente a scoprire cosa potrebbe esserci oltre quello che si vede (invitando i presenti a sviluppare una loro personale critica, aiutandoli a elaborare quello che l’animo sente osservando le opere). In realtà non c'è nulla da comprendere nell'opera di un artista se non quello che il ricevente riesce a percepire. In tal modo svilupperà, in chi la osserva, un’energia vitale che a sua volta creerà stimoli e punti di riflessione che viaggiano da soli dentro il pensiero, dentro il cuore, dentro l’anima.

In Mostra…
Le opere pittoriche e le sculture sono esposte insieme, con fogli scritti e appesi, che si confondono nell’insieme vivendo di luce propria, creando delle installazioni volanti di parole; quest’unione diventa il filo conduttore che trama il “tessuto” del percorso espositivo. Si tratta di un nucleo di eccezionale carica emotiva, capace di per sé di riassumere le linee essenziali del percorso delle artiste che va dagli anni 2000 a oggi. Si dividono in quadri, arazzi e sculture di Ester Piera Zuercher Camponovo e di Catherine Rovelli, accompagnati da riflessioni, domande, poesie di Miriana Ronchetti, per aiutare lo spettatore a riflettere, sempre con rispetto e gratitudine per l’attenzione che ci donerà. Una Mostra da vivere cogliendone l’attimo, ascoltandone i ritmi e i suoni, lasciandosi andare accogliendo tutte le varie sensazioni ed emozioni che ruoteranno attorno, come in una silenziosa danza. Vivere ogni momento vuol dire dare spazio all’intuizione e alla spontaneità. Una volta che si impara questo segreto, “creare” è pura gioia e divertimento e offre la chiave per aprire tutte le porte chiuse della nostra intelligenza creativa.

L’incontro…
L'incontro di Ester, Catherine e Miriana sembra essere stato un caso premeditato  dall'arte. L'intesa artistica, immediata, fatta di ascolti, estensioni verso l'altro, senza egocentrismi, ha dato vita a una fusione delle proprie diversità, senza tralasciare un sincero legame affettivo e di solidità. L’inaugurazione della Mostra è volutamente ma soprattutto spontaneamente informale, attraverso l'insieme di brevi ma significative azioni teatrali quali il mimo, la lettura interpretata di poesie, i suoni e brevissimi spunti inerenti le opere esposte. La regia e l’ideazione della pièce di apertura è di Miriana Ronchetti che per questa performance coinvolge gli allievi attori e mimi dei suoi corsi di teatro recitazione. I dipinti, le sculture sono sparsi nello spazio della Casa comunale e catturano subito: colori accesi, arazzi, forme cristallizzate in piccole e medie sculture, grandi tele, luce, tonalità, parole. Sono opere che non lasciano indifferenti, emozionano, e a tratti possono turbare, anche inquietare come inquietanti sanno essere le opere degli artisti. L’arte deve esprimere compostezza e scompostezza, perfezione e imperfezione. Non si cerca la perfezione, ma il “vero”. Deve essere densa di pathos. Del resto l'umanità è forse perfezione?


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