In un mondo come quello di oggi sempre più segnato
dall'indifferenza e dalle divisioni, è indispensabile che ognuno di noi faccia
qualcosa. La pittura e la scultura come la musica, il teatro, la scrittura,
sono i più efficaci messaggi con cui comunicare instancabilmente il nostro “inno
alla vita”. L’opera è la sintesi di un pensiero, di un ideale, di una speranza…
comunica l'idea di libertà, l'insistenza dello spirito, la volontà di
sopravvivenza dell'espressività di ogni essere umano.
ARTENSEMBLEART
I
luoghi interiori di Ester Piera Zuercher, Catherine Rovelli
e Miriana Ronchetti
“La pittura, la
scultura, la scrittura poetica come ogni altro linguaggio dell’animo, non
osservano nessuna regola, se non quella di seguire il battito delle proprie emozioni”. Miriana Ronchetti
Le artiste Ester Piera Zuercher Camponovo, Catherine
Rovelli presentano con grande entusiasmo parte delle loro opere, affidando
a Miriana Ronchetti il compito di
“trovare” parole alle loro creature, dando così forma alla Mostra di novembre
presso la Casa Comunale di Bioggio. Dall’unione artistica di queste tre donne
nasce Artensembleart. E se è vero che l'arte è sinonimo di vita, allora con
questa mostra si intende elevare un inno alla vita creativa e spirituale che
esiste in ogni essere umano. Sovente, parole e concetti assumono un senso di
vuoto quando vengono usati in maniera riempitiva, arrivando a essere quasi
incomprensibili. Ester, Catherine e Miriana desiderano fortemente abbracciare
il pubblico che le incontrerà e permettere a ogni individuo di percepire
liberamente il significato delle singole opere.
“Le
parole sono spesso fonte di malintesi”, scriveva Antoine de Saint-Exupéry
nel suo bellissimo libro Il piccolo
Principe, per i molteplici significati che diamo loro; la ragione racchiude
il pensiero in un quadro con precisi confini e non può definire ciò che
l’immaginazione permette di intuire. E di parole vorremmo usarne poche, e
semplici ma che giungano alla comprensione di coloro che hanno voglia di
iniziare un viaggio emozionale, nella speranza di sollecitare il pubblico
presente a scoprire cosa potrebbe esserci oltre quello che si vede (invitando i presenti a sviluppare una loro personale
critica, aiutandoli a elaborare quello che l’animo sente osservando le opere).
In realtà non c'è nulla da
comprendere nell'opera di un artista se non quello che il ricevente riesce a
percepire. In tal modo svilupperà, in chi la osserva, un’energia vitale che a
sua volta creerà stimoli e punti di riflessione che viaggiano da soli dentro il
pensiero, dentro il cuore, dentro l’anima.
In Mostra…
Le opere pittoriche e le sculture sono esposte insieme, con fogli scritti e appesi, che
si confondono nell’insieme vivendo di luce propria, creando delle installazioni
volanti di parole; quest’unione diventa il filo conduttore che trama il
“tessuto” del percorso espositivo. Si tratta di un nucleo di eccezionale carica
emotiva, capace di per sé di riassumere le linee essenziali del percorso
delle artiste che va dagli anni 2000 a oggi. Si dividono in quadri,
arazzi e sculture di Ester Piera Zuercher Camponovo e di Catherine Rovelli,
accompagnati da riflessioni, domande, poesie di Miriana Ronchetti, per aiutare
lo spettatore a riflettere, sempre con rispetto e gratitudine per l’attenzione
che ci donerà. Una Mostra da vivere cogliendone l’attimo, ascoltandone i
ritmi e i suoni, lasciandosi andare accogliendo tutte le varie sensazioni ed
emozioni che ruoteranno attorno, come in una silenziosa danza. Vivere ogni
momento vuol dire dare spazio all’intuizione e alla spontaneità. Una volta che
si impara questo segreto, “creare” è pura gioia e divertimento e offre la
chiave per aprire tutte le porte chiuse della nostra intelligenza creativa.
L’incontro…
L'incontro di Ester, Catherine e Miriana
sembra essere stato un caso premeditato
dall'arte. L'intesa artistica, immediata, fatta di ascolti, estensioni
verso l'altro, senza egocentrismi, ha dato vita a una fusione delle proprie
diversità, senza tralasciare un sincero legame affettivo e di solidità. L’inaugurazione
della Mostra è volutamente ma soprattutto spontaneamente informale, attraverso
l'insieme di brevi ma significative azioni teatrali quali il mimo, la lettura
interpretata di poesie, i suoni e brevissimi spunti inerenti le opere esposte.
La regia e l’ideazione della pièce di apertura è di Miriana Ronchetti che per
questa performance coinvolge gli allievi attori e mimi dei suoi corsi di teatro
recitazione. I dipinti, le sculture sono sparsi nello
spazio della Casa comunale e catturano subito: colori accesi, arazzi, forme cristallizzate
in piccole e medie sculture, grandi tele, luce, tonalità, parole. Sono opere che non lasciano
indifferenti, emozionano, e a tratti possono turbare, anche inquietare come
inquietanti sanno essere le opere degli artisti. L’arte deve esprimere compostezza
e scompostezza, perfezione e imperfezione. Non si cerca la perfezione, ma il
“vero”. Deve essere densa di pathos. Del resto l'umanità è forse
perfezione?
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